Translate my blog

RPG in progress



Questo racconto è tratto dalla mia ultima campagna Vampire: the Masquerade, 
tutt’ora in corso con i giocatori Scar e Luke.






BLEEDING ROME
una storia in
Vampire: the Masquerade
Master: maulkavian.
Players: Luke, Scar e Bebbe.


La storia completa è nel pdf in questo link: Bleeding Rome book



Nelle puntate precedenti:
Background
Anno 2011, agosto, a Roma, in Italia.
Città sottopopolata, tra centro e provincia totale di 75 Cainiti.
Questo per via degli Anziani che proibiscono ai vampiri di stabilirsi a Roma, mentre spingono spesso i Neonati alla Morte Ultima. L’ultima generazione ammessa in città è la dodicesima da Caino, nel resto del mondo la tredicesima.

Scena 1 L'Elysium
Roy e Mario, due giovani vampiri di dodicesima generazione, vengono indirizzati all’Elysium per ricevere un compito dallo Sceriffo. Questo da poche informazioni: accompagnare un lontano amico del Principe per Roma fino alla sua partenza, e chiede la soluzione a costo zero, dopo di ché li manda per strada.

Scena 2 Roma by night
Roy e Mario vanno a prendere l’ospite del Primogenito Ventrue, questo dimostra da subito le sue tendenze piromani che gettano Piazza Trilussa nello scompiglio e i due giovani vampiri in difficoltà.
Dopo aver dato fuoco a una volante della polizia e rischiato più volte di essere arrestati riescono a fuggire seminando le forze dell’ordine, trovandosi finalmente sulla Colombo per uscire da Roma.

Scena 3 La città di sotto
I due vampiri fanno una sosta nel quartiere di Garbatella dove perdono il controllo di André che li fa finire nelle fogne. Lì sotto, nel regno del Clan Nosferatu, vengono a scoprire l’esistenza di un’immensa “coltivazione” di vampiri. I 2 Cainiti riescono infine a fuggire dalle fogne grazie a una guida misteriosa che abbandonano nel pericolo appena possono.

Scena 4 La fine prematura
Roy e Mario si liberano finalmente di André, che lasciano sul treno per Milano. Tornano all’Elysium e raccontano ai propri mentori e allo Sceriffo ciò che hanno visto sotto le fogne. In una piccola riunione nell’arena dell’Elysium viene condannata a morte una Coterie di giovani Brujah, probabilmente a causa del successo di Mario e Roy. Sempre nella riunione si avverte la popolazione Cainita dell’arrivo in città di un potente e pericoloso Anziano Malkavian, il Clan dei folli.
Uno strano vampiro accenna una proposta di rivoluzione ai due giovani Cainiti e li lascia con un appuntamento per la notte successiva ai quali i due vanno.

Scena 5 Bombers primi passi
Mario e Roy incontrano Chichi, l’effeminato e influente Toreador, al Blackout. Lei spiega ai due personaggi che c’è una rivoluzione in città ma si interrompe quando nota una spia che ha sentito la coversazione.
Roy e Mario si gettano all’inseguimento del misterioso individuo fino a Villa Panphili, nei pressi di una casina sul fondo di una valle dove riescono a portarlo a un passo dalla morte.
Nella casina i Primogeniti Grangrel, Ventrue, Brujah e Nosferatu complottano per eliminare tutte le dodicesime generazioni presenti in città, menzionando una bambina come una delle cause della decisione.
I personaggi attirano l’attenzione del Flagello della città che arriva nel parco per eliminarli. I due vampiri combattono fino allo stremo e infine riescono a fuggire alla morte e a incendiare la casa con la spia all’interno, salvando così la propria non-vita.



Scena 6 Abbraccio diplomatico

I nostri eroi tornano al rack dove accettano la rivoluzione propostagli da Chichi.
Fanno tante domande ma poche risposte: la rivoluzione la comanda un Anziano di fuori città e la bambina è il nodo della storia.
Quando tornano nei rispettivi rifugi vengono avvertiti che Agonìa li vuole morti, ma che Benito è riuscito a fargli ottenere la Lextalios: una prova di fedeltà.
Mario e Roy vanno quindi a parlare con Agonìa che chiederà loro di andargli a prendere il licantropo di Roma e portarglielo nelle fogne.


Scena 7 Macelleria Borghese

I due giovani vampiri vanno quindi nel covo del licantropo, Villa Borghese, e invece del lupino trovano un gruppo di giovani vampiri impreparati al mondo di tenebra, rinchiusi nella Galleria Borghese.
I litigi vengono interrotti da una Coterie di Nosferatu inviati da Agonìa per distruggere Mario e Roy, che però si difendono bene e distruggono il nemico, portando a compimento anche una Diablerie per quanto riguarda il Gangrel. Prima d'essere distrutti i Nosferatu, oltre a confessare i piani di Agonìa per distruggerli, sottolineano che nessun vampiro ha più contatti con il licantropo da qualche mese.
Mario nel frattempo viene chiamato da Benito che gli intima di raggiungere immediatamente l'Elysium per parlare con lo Sceriffo per via di una riunione importante...

Scena 8 La preparazione

Roy e Mario decidono di far entrare nella rivoluzione il vampiro Charles, un reietto nascosto in Galleria Borghese. Mentre Charles parla con Chichi, Roy e Mario sono a colloquio con Gastone, lo Sceriffo, il quale annuncia che essendoci quella notte una riunione importante e la notte successiva il Conclave da gestire non vuole problemi a Roma. Quindi li manda di supporto a Benito per eliminare una cellula Sabbath trovata in città.
Nel mentre Chichi si interessa a Charles informandosi con lui sui suoi poteri. Gli spiega la rivoluzione per sommi capi, e lo lascia affidandogli un compito da svolgere assieme al Tremere e al Gangrel: dovranno salvare il Sabbath dalle mani della Camarilla.


Scena 9 Il vampiro che non abbozza - parte prima

I protagonisti arrivano nel quartiere del Quadraro. Si presentano a Benito senza Charles e si prendono una lavata di testa per tutti i problemi che stanno creando.
La missione loro affidatagli è di sorvegliare la palazzina dove si trova la cellula Sabbath sino allo scadere della notte. La Coterie degli Intoccabili è gia sul posto pronta a dare ordini. Usano quindi il loro potere per provocare e umiliare Roy e Mario, li mandano a spasso per l'isolato e per il palazzo. Questi quindi colgono l'occasione per far visita alla cellula Sabbath composta da un rarissimo Tremere della Setta avversaria, accompagnato da un antico Malkavian Camarilla...




Scena 9 Quadraro, il vampiro che non abbozza - conclusione


“Sarà meglio andare ora, ci aspettano gli Intoccabili di sotto.” Così dicendo prendono la porta ed escono con un gran senso di sollievo, dentro a questa storia si sentono sempre più piccoli.

Raggiungono gli Intoccabili tra i loro commenti graffianti e critiche provocatorie. Orazio si impone sui due personaggi affiancato da Ottone, il Tremere: “Quindi, l’avete visto questo balcone?” - “Certo che sì” Risponde ingenuamente Roy. “Eppure la tua aura sembra particolarmente imbarazzata.” Risponde Ottone. Roy capisce di essere stato scoperto, era sotto il controllo di Percezione dell’aura: il secondo potere della Disciplina di Auspex. Quindi ammette: “Va bene, la porta era blindata, non siamo riusciti a raggiungere la terrazza.” Tutti e quattro gli Intoccabili circondano i personaggi mettendoli spalle al muro. 
Orazio parla in tono minatorio: “Inizio a chiedermi per chi pattegiate. Magari il nemico non è il Sabbath...” 
Mario non cede: “Abbiamo solo voluto evitare problemi, non c’è bisogno di infamarci. Se siete così bravi alzate il culo pure voi.”
Orazio si rivolge ai suoi: “E così sia: Ottone e Balrog andate su con il Tremere, io e Mirko rimarremo qui con l’altro Gangrel”
Come da disposizione il Tremere e il Nosferatu degli Intoccabili prendono Roy tra loro e rientrano nel palazzo con passo marziale.

“Quindi sei andato a trovare Fido... “ Esordisce Mirko, il Gangrel “Ammiro il coraggio di quasiasi Clan provi ad avventurarsi nei nostri territori.” Stuzzica Mario. Orazio guarda i due Gangrel con curiosità, di rado quel rozzo Clan preferisce la parola all’artiglio come forma di comunicazione, ancor più raramente lancia frecciatine. Mario sembra accusare un colpo e si avvicina al Fratello: “Ma lo sai che sei veramente simpatico?” sferrandogli un’incisiva pacca sulla schiena con Potenza, roba da lasciare il segno sul travertino. Mirko assorbe bene il colpo ma l’affronto è ciò che andava cercando. 
“Seguici.” È l’unica parola di Orazio che si incammina verso l’intestino del quartiere di cemento. Mario non è solo costretto a seguire i due compagni coatti, è il suo istinto ormai sfiancato dalla troppa diplomazia a chiedergli giustizia nel modo che preferisce. Giungono in un passaggio all’interno di una palazzina di fianco a quella piantonata. Questa galleria passa da una parte all’altra della struttura, ma prima di giungere allo sbocco il Grangrel in testa alla colonna si ferma e si volta a fronteggiare Mario. Estrae gli Artigli, sorride e predice: “Tu...” Zock! L’artiglio di Mario non ha voglia di stare a sentire e giunge al volto del nemico come a rimarcare la mancata disponibilità all’ascolto. Un’artigliata di risposta al fegato di Mario lo piega, questo raccoglie la rabbia per rispondere nuovamente ma un boato che squote i muri interrompe i suoi pensieri per mezzo di un proiettile al fosforo sparato dal Ventrue alle sue spalle. Mario, gia provato dall’incontro con i Nosferatu, si accascia al suolo passando attraverso una coltre di sangue. A terra, ancora cosciente del nemico, trattiene l’ira e inspira l’odore del proprio sangue aspettando la Frenesia: stuzzica la propria Bestia come ultima arma. 
Una smorfia vittoriosa sul volto di Orazio prende lentamente forma, pensa già al destino del Gangrel nemico quando qualcosa che somiglia a una scarica elettrica gli blocca i nervi e lo fa cadere a terra paralizzato. Charles è arrivato appena in tempo per alleggerire il carico all’amico, le sue mani sono ancora imposte come se il corpo dinanzi a lui non avesse ceduto; fissa con attenzione gli occhi del nemico rimasto. Mirko non ha mai visto il Cainita ora davanti a lui, pensa al da farsi ma gli artigli di un Mario in Frenesia gli tagliano la gamba di netto. Perde l’equilibrio e prima di cadere a terra un colpo di pistola, la medesima del compagno passata in mani avversarie, gli apre lo stomaco con un’ondata di bruciore infernale. Mario, ancora sotto Frenesia, si getta a Canini estratti sul facile pasto di lusso.
“Cosa stai facendo?!” Grida una voce alle spalle di Charles, questo si gira e vede in piedi il Ventrue appena ripresosi dallo stordimento. Questo ordina: “Spara al tuo amico!” di risposta il Vile tira un secondo colpo di pistola su Orazio su cui rimbaza come fosse roccia. “Ho detto spara al tuo amico!” Grida con più forza, stavolta la Dominazione penetra in Charles che si gira ed esplode un terzo colpo su Mario, che accenna appena un movimento di fastidio: Frenesia e fame tengono i suoi canini incollati al Gangrel esangue. Charles si riprende dal comando e si gira per riaffrontare Orazio ma è appena fuggito dalla galleria.

Roy è giunto assieme ai suoi malvoluti compagni all’accesso del terrazzo. Balrog, con una spinta poderosa, scardina la porta tagliafuoco: “Impara dai migliori, pivello” Ottone sfotte Roy e esce sulla terrazza. Il Nosferatu guarda la strada sottostante il palazzo, sul lato dove può vedere in quel momento i suoi compagni di Coterie con Mario in mezzo giungere sotto la palazzina dove tenteranno il linciaggio. Ottone e Roy si affacciano invece sul lato dei balconi per poter studiare quello del Sabbath. “Tu non sei interessato?” Chiede Roy sprezzante a Balrog che risponde vago: “Perlustro la zona...” 
Roy: “Va bene, questo è sicuramente un punto di fuga che potrebbero prendere i Sabbath, meglio che io rimanga qui di guardia.”
Ottone: “Non se ne parla nemmeno...” Booom! Il frastuono del colpo di pistola rimbalza di palazzo in palazzo, esplodendo, quando giunge sopra i palazzi, in un boato proveniente da tutte le direzioni. Roy non aspetta un secondo colpo che quando giunge lo trova gia a correre nella tromba delle scale. Teme il peggio e sa di non sbagliarsi.
Tutti e tre escono dal portone, che socchiudono. Non sanno bene dove andare; “Voi andate verso la strada principale, io prendo il lato opposto” suggerisce il Nosferatu, Roy sente puzza di fregatura ma non avendo argomenti per obiettare segue la direttiva e inizia a correre. Booom! Un terzo sparo, stavolta la direzione è chiara e non coincide con quella che sta percorrendo. 
“Torniamo indietro, gli spari sono altrove.” Ottone è riluttante: “Ma a noi chi ce lo fa fare? Siamo Cainiti di pensiero tutto sommato.”
Roy: “Questo sarebbe tradimento.”
Ottone: “La mia è fedeltà alla Setta, non abbandoniamo il sito.”
Sirene della polizia si vedono arrivare dalla Tuscolana, l’arteria cittadina che taglia il Quadraro, Roy ha sempre più fretta.
“Ho detto che dobbiamo raggiungere gli spari” tenta con la Dominazione ma fallisce miseramente l’uso della Discplina. La gazzella della polizia sta per sfrecciargli a fianco quindi Roy coglie al volo l’occasione e getta di peso Ottone sulla carreggiata. La fortuna assiste l’Intoccabile e la volante riesce a inchiodare in tempo prima di travolgerlo. “Hey tu! Fermo!” Gridano le forze dell’ordine, ma Roy è gia in fuga verso gli spari. Oltrepassa la palazzina da piantonare e vede la schiena del Ventrue in fuga che percorre il fianco del palazzo successivo, la fuga di Roy si trasforma in un inseguimento, nonostante il poliziotto alle sue calcagna.

L’avidità di sangue vampirico viene mortifica per la seconda volta da Charles, che stacca Mario questa volta dal Gangrel. Ormai si è ripreso dalla Frenesia ed è abbastanza cosciente da capire che una seconda Diablerie, su un’Intoccabile, non avrebbe semplificato la sua non vita nelle notti a seguire. Prendono quindi l’uscita opposta a quella del Ventrue lasciando Mirko esanime sul posto. Mario corre male, nei suoi jeans sta crescendo una coda da lupo che non gli semplifica i movimenti. Girano l’angolo e incrociano Orazio nel momento in cui Roy lo placca con una brutalità che qualsiasi Tremere al mondo non potrà mai dimostrare. 
Mario corre ad aiutare il compagno a bloccare il Ventrue mentre grida a Charles: ”Ora!” Che coglie il messaggio e leva il disturbo correndo verso il palazzo del Sabbath. Il Vile incontra il poliziotto con la pistola estratta all’inseguimento di Roy. Si mette da parte per farlo passare fingendo una crisi isterica: “I malviventi solo lì!” Subito dopo incrocia Ottone e, continuando la pantomima dell’attacco di panico gli si avvicina abbastanza da paralizzarlo con l’imposizione delle mani.
Il poliziotto raggiunge infine Roy, impegnato a placcare il Ventrue assieme a Mario. “Polizia, lasciate l’ostaggio e consegnatevi!” intima senza nascondere un tremolio nella propria voce.
Il Tremere sotto minaccia del mortale impiega con successo la Taumaturgia del Sangue per costringere Orazio a bruciare gran parte della vitae rimastagli. Basta poi una lieve ferita per cadere il Ventrue in Frenesia. Appena riuscito nel proprio intento lascia il placcaggio sul vampiro e alza le mani in segno di resa per il poliziotto. Mario intuisce il piano di Roy, lascia quindi anche lui la presa per darsi alla fuga. Il Ventrue in Frenesia si scaglia come previsto sul primo bersaglio disponibile, Roy si fa trovare pronto e lo spinge contro il poliziotto che diventa così la nuova preda destinata a saziare la Bestia di Orazio.

Charles è ora solo davanti il portone d’ingresso, nessuna minaccia in vista, lo trova socchiuso ed entra senza mostrar fretta. Fagocita velocemente gli scalini di tre in tre sino ad arrivare dinanzi le quattro porte dell’ultimo piano. Esclude logicamente gli ingressi che non potrebbero portare al balcone che conosce, e tenta la fortuna al 50% bussando tra quelli rimasti. 
“Si?” - “Dobbiamo andare via, adesso!” Brick apre la porta, guarda attentamente Charles e gli consegna Mordecai che saluta così l’anziano vampiro che gli teneva compagnia: “Mi raccomando, trattala bene la mia bambina.” Brick, annuendo col capo, risponde: “Starà come una regina!”
Charles esce dal palazzo tenendo per mano Mordecai. Si guarda intorno e scorge Mario fare capolino nascosto all’angolo del palazzo di fronte. Si dirige verso di lui.

Mario ha fatto il giro dell’isolato e si è appostato in osservazione dell’ingresso di quella maledetta palazzina, vede Charles uscire con il bersaglio e gli squilla il cellulare. Si aspetta sia Roy ma è Benito:
“Mario! Dove cazzo siete?! L’obiettivo sta scappando accompagnato, ritorna in postazione e bloccali!” Subito il Gangrel gesticola a Charles, lo fa fermare per prendere la posizione opposta. Charles esegue ma si accorge presto che si sta dirigendo sul luogo della sparatoria, ora circondato da più voltnati delle forze dell’ordine. Si blocca non sapendo cosa fare. Mario esce dal nascondiglio e corre incontro al compagno sperduto. Gli tira un cazzotto privo di forza - “Dammi un calcio, presto!” Charles esegue anche lui poco convinto, il Gangrel si butta a terra urlante dal finto dolore. Charles però non sa ancora cosa fare quando sopraggiunge Roy in macchina. La ferma, scende e si dirige verso il Vile che sa gia cosa fare. Il Tremere si lascia paralizzare fingendo opposizione, cosicché Charles gli «ruba» l’automobile caricandoci sopra Mordecai. 
Davanti al volante la domanda gli nasce spontanea: “Come si guida?” Roy non poteva sapere della sua ignoranza e ora deve necessariamente far muovere quel mezzo. Impiega tutte le sue capacità per comprendere l’auto e dopo il terzo spegnimento del motore riesce a muoversi. Stira la prima marcia urlante come un gatto in Frenesia, ammesso e non concesso che i gatti possano cadere preda della Bestia. Sfreccia a 40 km/h davanti Balrog e Ottone, dei due si muove solo il Nosferatu che con un pugno ben piazzato esplode i finestrini laterali dell’auto che però continua la sua corsa finendo per sparire sulla Tuscolana.

Roy si sblocca, va incontro a Mario e lo aiuta a rialzarsi, entrambi fingono stordimento e delusione per il fallimento della missione, si danno il cinque di nascosto. Il Vice Sceriffo richiama al telefono il suo protetto, dopo un primo silenzio trova le parole: “Inutili incapaci. Raggiungetemi sulla terrazza del palazzo di fronte.”
I due si fanno forza più nell’animo che nelle gambe e raggiungono il sito indicato. Benito è sul parapetto, il volto scuro trattiene probabilmente una serie di pensieri non rivelabili a orecchie acerbe di appena 50 anni. 
Benito: “Quindi?”
Mario non risponde.
Roy: “Con quelle quattro teste di cazzo non è possibile lavorare. Sono stati un impedimento per tutto il tempo, è impossibile concludere qualsiasi cosa con quei soggetti che remano contro!”
Balrog compare dal nulla sulla terrazza: “E voi invece? Avete sabotato di proposito la missione, un altro vampiro Sabbath ha provato a eliminarci con la vostra collaborazione...”
Roy: “E tu dove ti sei nascosto per tutto il tempo in cui noi stavamo sgobbando?! Mentre quel Tremere cercava di farmi rimanere lontano dal palazzo?!”
Il litigio viene incrementato dall’arrivo di Orazio e Ottone, nelle loro vesti di lusso ma piuttosto malconci, che subito accusano la Coterie concorrente di aver tentato di distruggerli. Portano come prova il fatto di aver perso Mirko nelle schermaglie. Le voci si sovrappongo, si trasformano in urla, minacce irose e promesse di vendetta. “Silenzio!” Benito li mette a tacere. “Siete tutti colpevoli del fallimento dell’operazione, ma il primo responsabile rimango io. Tornate tutti all’Elysium e non osate dire una sola parola finché non arrivo io. Fine delle discussioni. Branco di idioti.” 
Gli animi si placano e tutti ad eccezione di Mario prendono l’uscita dal terrazzo. 
“Ehm... Io avrei il problemino che ti avevo detto... La Diablerie di stanotte sul Nosferatu...”
Benito: “Non è un problema. Abbiamo gia perso un Gangrel stimato, mi sarà facile risparmiarti l’esistenza e metterti da parte, lontano da occhi malevoli. Ora ho bisogno di un capro espiatorio per giustificare questo fallimento colossale. La missione quindi è fallita per colpa Roy e sarà lui a pagare per tutto.”


...to be continued.

Nessun commento:

Posta un commento