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martedì 11 ottobre 2011

Interview in cosplay


Romix è passato da un paio di settimane e quest’anno, non essendoci potuto andare, lo presento da bordo campo.
Avete presente i cosplayer, quegli esseri metà uomini metà fumetto che girano per le fiere? Quelli che si nutrono di fotografie e socializzano solo tra di loro o con i mortali più attraenti di sesso opposto?

Ebbene ne ho catturato uno, un modello Ade Disney con tanto di palle di fuoco (sopra il fotomontaggio). Si è dimostrato pacifico quindi ho colto l'occasione per porgli qualche domanda in modo da conoscere meglio la sua razza.

Salve cosplayer,
che posizione copri sul pianeta terra, e come la occupi?

Sono uno “studente universitario”, con varie tendenze Nerd. :)

Anche i cattivi Disney hanno le loro passioni.

Quando è avvenuto il tuo primo ingresso nella popolazione cosplayer? 
Ufficialmente al Romics del 2007, ma il mio primo Cosplay in senso lato è di una festa di carnevale dello stesso anno.

La forma che senti più tua? 
Difficile da dire, ogni mio costume ha portato soddisfazioni varie, Sampei è stato il mio primo e come ogni “primo” non si scorda mai. Con Goemon ho scoperto i piaceri del Cosplay di gruppo e la notorietà in fiera… Ade è stato il boom delle foto, grazie al gruppo azzeccato e alla diffusione della Disney. Ma credo che il più sentito a livello personale sia stato Eikichi Onizuka per le sue affinità con la mia vita (e chi vuol capire capisca).






Con quali criteri scegli la tua forma da assumere? 
Affinità con il personaggio, semplicità del costume e soprattutto la facilità di riconoscimento... Niente di peggio può succedere ad un cosplayer che non essere riconosciuto o addirittura scambiato per un altro personaggio: quando facevamo il gruppo di Lupin III il nostro Zenigata è stato scambiato un paio di volte per L’ispettore Gadget e addirittura per Indiana Jones, ma credo più per svista che per altro. Io stesso come Ade sono stato scambiato per il Genio della Lampada di Aladdin. =___=

Il trio di Lupin con l'ispettore Gad... A no, Zenigata.

Quali sono risorse e tempi medi necessari alla creazione di una nuova forma? 
Dipende tutto dal costume. Personalmente non credo di aver mai speso oltre i 100 euro per un costume, ma questo dipende solo dalla disponibilità monetaria del Cosplayer; se hai soldi puoi permetterti qualsiasi cosa… per la creazione diciamo che, dalla decisione alla pianificazione alla realizzazione passano di solito 3/4 mesi, ma anche questo dipende sempre dal costume. Per fare Sampei ci ho messo 2 giorni, spesi quasi esclusivamente per fare i sandali di legno, mentre ho visto online persone che per costruire un vestito da Space Marine ci hanno messo 2 anni di lavoro giornaliero.

Una lamù dal costume poco impegnativo.


Esistono branchi della vostra razza? Come si comportano? 
I gruppi di Cosplayer esistono e alcuni sono anche molto famosi a livello nazionale, l’esempio più lampante che mi viene in mente è la 501st Italica Garrison ma a livello amatoriale bastano un gruppo di amici affiatati e con le idee quasi chiare, per decidere un gruppo da interpetare tra litigi per i personaggi (io faccio lui!! No, lo faccio io, tu fai quell’altro!! Ma è brutto e non mi piace) e soddisfazioni in fiera.

I cattivi Disney sodomizzano il nemico.


Nel mondo cosplayer c’è sempre la parte agonistica, spesso ignorata dalla maggioranza dei comuni mortali. Di che si tratta? 
Le gare cosplay sono innumerevoli, in pratica ogni fiera ha la sua. In Italia le più importanti e riconosciute sono quelle del Romics e del Lucca Comics & Games, mentre nel mondo il World Cosplay Summit a Nagoya in Giappone è senza dubbio la Mecca di ogni Cosplayer competitivo. Lo svolgimento è alquanto semplice e abbastanza spietato a mio avviso: si partecipa alle selezioni, sfilando davanti alla giuria per poco meno di un minuto. Se si viene scelti per le finali alla fine si sale sul palco, si fa la scenetta e incroci le dita. Punto.

La famiglia è al completo.

Come vivi il palco e quanto è importante la vittoria?
Domanda bastarda… Premetto che ho partecipato solo due volte alle gare, entrambe al Romics e sono salito sul palco solo una volta (nonostante fossimo sempre passati in finale), e non credo di riprovarci più. Sono un attore e vivo il palco in quanto tale, mi piace salirci ed esibirmi per il pubblico. La vittoria non rientra nei miei obiettivi ma se arriva è ovviamente gradita. Ci sono persone che vanno in fiera solo ed esclusivamente per fare la gara e vincerla, hanno uno staff che si occupa del loro vestito, delle scenografie e di tutto il resto. Passano il loro tempo nell’area cosplay a prepararsi, provando la scenetta più e più volte e in pratica facendosi vedere solo sul palco… non li voglio biasimare, ma non è il mio stile di Cosplay. Preferisco stare tra la gente che su un palco..

La dura vita dei cosplayer.

Cos’è che un comune mortale non conoscerà mai di una fiera? 
Difficile da dire, in quanto ogni persona vive una fiera a modo suo, c’è chi fa la fila per conoscere il suo autore/attore/fumettista preferito, chi arriva per comprare le ultime novità in campo di Boardgames o Videogames. Se sei un cosplayer ben fatto molte di queste cose non puoi permettertele, se non nessuna. Passi il tuo tempo fermo in posa per le foto, ricevi complimenti a destra e a manca e nutri il tuo smisurato Ego. Un cosplayer va in fiera per questo, mettersi in mostra il più possibile e divertirsi insieme agli altri… un’esperienza che consiglio a tutti prima o poi! 

Pausa pranzo.
Credo facciano così anche nei cartoni quando sono fuori dal set.

Forme future nel mirino? 
Non molte a dire la verità. In singolo nessuna e non ci sto nemmeno pensando. In gruppo stiamo vagliando alcune ipotesi più o meno interessanti, tutte comunque per l’anno prossimo nell’eventualità; ma la sorpresa fa parte del pacchetto e quindi non posso dire altro :P

Ade, poco prima di sparire dall'intervista.

Dopo l’intervista non ho fatto in tempo a ringraziarlo che è scomparso in una nube di gatti neri (gatti neri volanti), ma sono sicuro lo ritroverò in altre fiere.

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