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sabato 10 settembre 2011

First play: Dixit Odyssey


Ieri sera ho partecipato a una piacevolissima serata nerd a base di party game, un sorprendente numero di signorine carinissime e una buona dose d'alcool che non guasta.
Con mio immenso piacere il mio player preferito ha portato la terza release del cavallo di battaglia Libellud: Dixit Odyssey.
Questa non è una semplice espansione, ma un vero e proprio stand alone del gioco.
La mia impressione a proposito è quella di un gelato troppo grande per stare sul cono, che cade alla seconda leccata.


Regolamento
Questa è la parte del gioco realmente migliorata. Ora Dixit può essere giocato da 4 a 12 giocatori senza il bisogno di coppie, le quali, volendo, possono essere comunque formate. Finalmente il grande difetto della scalabilità è stato eliminato con netto vantaggio per un party game.
Sempre nel regolamento la Libellud ha inserito un alto numero di varianti, che potrebbero creare un po' di caos ma stuzzicano il palato dei giocatori più esperti.

Materiali
Sui materiali è stato fatto tanto, quindi c'è tanto da dire.

Partiamo dal pack: questo, se ancora chiuso, è identico a Dixit 1, una volta aperto acquista molto più senso del suo progenitore. Di fatti il box ha i posti per ospitare tutti e 3 i mazzi del gioco fin'ora usciti, tenendo conto anche dello spessore delle bustine. Non hanno preparato nulla per contenere un eventuale quarto futuro mazzo ma non voglio essere troppo pignolo, quindi segno un punto positivo per il box. +1

Le carte.
Identiche a quelle passate, ma con illustrazioni ancora più belle. Stupefacenti.
Marie Cardouat, prima illustratrice del gioco, trova collaborazione con Pierò, un illustratore francese gia navigato nei boardgame e dallo stile vagamente americano. +1


Il tabellone: ha finalmente acquistato un senso!
Non è più ingombrante, serve a orientare e numerare le carte poste dai giocatori e il percorso è lineare. Bravi, terzo punto positivo. Comunque il mio packaging vince ancora.



I meeple sono la prima nota dolente.
I coniglietti sono stati solo rimpiccioliti e per questo hanno acquistato un minimo di stabilità, che rimane comunque facile alla caduta. Non ci hanno lavorato molto tutto sommato. -1

Le schede di votazione.
Qui il gelato (comunque buonissimo) cade a terra. Come al solito in Libellud non hanno perso il vizio di strafare perdendo il senso delle cose: i vecchi tassellini colorati non ci sono più, al loro posto compaiono delle malefiche schede rigide con dei fori numerati per segnalare le proprie preferenze.
Con queste coloratissime quanto inutili schede diventa molto più difficile tenere segreto il proprio voto poiché non c'è il retro uguale per tutti.
Inoltre, il fatto di non vedere sul tavolo quale colore ha votato la carta X, costringe i giocatori a chiedere di turno in turno: "Chi ha votato la 1? Chi ha votato la 2?..." e così via. Quindi rallenta il gioco, aumenta il rumore e crea confusione nei punteggi.
Inoltre il chiodino da infilare nel foro numerato per esprimere la propria preferenza balla dentro al buco. Si è costretti quindi a tenere in mano questa scheda, che il giocatore impara a odiare dopo il primo giro.

I chiodini qui ripresi sono meno sbagliati dell'edizione italiana.

La domanda nasce spontanea: perché eliminare i buon vecchi ma sempre colorati, comodi, discreti ed economici tasselli di votazione? Eliminarli per queste schede che in produzione costano quanto una Ferrari equivale a tirarsi un calcio nei testicoli da soli, dicendo a tutti che fa bene al cuore.
Per ovviare al problema pubblico i tasselli di votazione con i colori nuovi, queste schede non hanno motivo d'esistere. -3 per la scelta anti-design.

Sapore
La novelle cuisine è sempre più buona, ma i piatti tardano un po' ad arrivare.

Conclusione
Il gioco si regge ancora sull'idea originale e le illustrazioni. Unico miglioramento reale è la scalabilità fino a 12 player. Consiglio comunque il suo acquisto, soprattutto a coloro che non possiedono ancora il gioco.

2 commenti: